Alopecia

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Alopecia Androgenetica / Areata / da Stress - Amantide

Indice

Cos'è l'alopecia

L’alopecia è la degenerazione progressiva della qualità dei capelli e dei peli, che porta nel tempo al diradamento fino alla scomparsa del bulbo o follicolo pilifero (piccole formazioni epidermiche che affondano nella cute) all’interno delle quali si formano tutti i componenti del pelo e da cui esso fuoriesce.

Si distinguono due tipologie di alopecia:

  • Cicatriziale: i follicoli piliferi vanno incontro ad atrofizzazione, ovvero perdono la loro funzionalità e muoiono. In questo caso l’alopecia è irreversibile.
  • Non-Cicatriziale: i follicoli piliferi non vengono danneggiati permanentemente e non perdono la loro attività biologica, ma per motivi che possono essere molto vari perdono la capacità di generare temporaneamente il pelo o ne rallentano molto la crescita. In questo caso l’alopecia è reversibile.

10 Tipologie di Alopecia

Esistono molte varietà di calvizie e alopecia, che differiscono per lo più nelle modalità con cui si sviluppano nel paziente. Le principali sono:

  1. Areata;
  2. Seborroica;
  3. Da forfora;
  4. Androgenetica;
  5. Cicatriziale;
  6. Chemioterapica;
  7. Senile;
  8. Da trazione;
  9. Psicogena (Alopecia da Stress);
  10. Telogen Effluvium.

Alopecia Androgenetica

L’alopecia androgenetica è una forma frequente di calvizie che colpisce sia uomini che donne, caratterizzata da una progressiva perdita di capelli che si manifesta in forma differente. Negli uomini infatti la perdita avviene soprattutto sulle tempie e sul vertice, nelle donne invece si verifica un diradamento diffuso.

In ogni caso si manifesta con una lenta e progressiva miniaturizzazione dei follicoli piliferi del cuoio capelluto. I capelli dunque diventano sempre più sottili, corti e depigmentati, fino a che il follicolo non ne produce più. Per questo motivo, con l’avanzare del tempo, il cuoio capelluto diverrà sempre più scoperto, fino ad essere completamente visibile. 

Il suo decorso cambia molto da un paziente all’altro, può iniziare già dall’adolescenza e la probabilità di soffrirne aumenta con l’età, si tratta quindi di una situazione che presenta un’evoluzione fisiologica tale da non potersi definire una vera e propria malattia. Ad ogni modo tutto ciò viene comunque vissuto con profondo disagio.

Più che una singola causa, si può dire che l’alopecia androgenetica sia il risultato di una serie di concause divise fra fattori ormonali e fattori genetici.

Per quanto riguarda i primi, intercorrono livelli alti di testosterone, ghiandole surrenali e il cattivo funzionamento della tiroide, mentre nelle donne i problemi riguardano le ovaie, l’ipofisi, endocrinopatie come l’ipotiroidismo, la menopausa, la policisti ovarica, o ancora tumori virilizzanti o terapie con androgeni.

Per i fattori genetici invece la probabilità di sviluppare questa forma di alopecia è correlata al numero di parenti di primo e secondo grado che ne sono affetti. Inoltre altri elementi scatenanti possono essere delle variazioni che l’organismo subisce a seguito di cambiamenti di peso, assunzione di farmaci, uno stato di stress, fumo, disturbi alimentari e malattie varie. Tutto ciò può determinare un’alterazione del ciclo vitale dei capelli e la miniaturizzazione del follicolo.

L’alopecia androgenetica si manifesta con un progressivo diradamento dei capelli, dovuto a un processo di miniaturizzazione, con il quale il capello subisce una riduzione del suo diametro e della sua lunghezza. Esaminando con una lente di ingrandimento il cuoio capelluto infatti, si noterà che le aree apparentemente glabre sono in realtà ricoperte da una sottile peluria. La velocità del diradamento varia molto così come le zone interessate che differiscono a seconda del sesso, queste comunque si manifestano negli uomini molto più che nelle donne. Spesso inoltre, l’alopecia androgenetica si accompagna a seborrea e a desquamazione furfuracea, tuttavia tali condizioni non sono sempre associate.

L’alopecia androgenetica a differenza dell’alopecia areata, che è caratterizzata dalla caduta parziale o totale di peli, capelli, ciglia e sopracciglia o barba, interessa solamente alcune aree del capo e quindi non tutti i bulbi piliferi. Le principali zone colpite negli uomini sono quella temporale, frontale e la zona vertice. Si può andare da forme leggere, che comportano il solo arretramento della linea frontale, fino ad un’area molto ampia del cuoio capelluto. Questo avviene poiché i follicoli piliferi nelle diverse zone del cuoio capelluto reagiscono diversamente agli ormoni androgeni.

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L’alopecia androgenetica maschile può avere più tipologie di andamento. Se la calvizie si manifesta prima dei 30 anni è molto probabile che la sua crescita sia più veloce e aggressiva. Man mano che progredisce può colpire il vertice e tutta l’area superiore del capo, lasciando intatta la striscia di capelli ai lati e sulla nuca. Essa si manifesta con una perdita di capelli che può interessare prima la regione fronto-temporale e in seguito la regione del vertice. Vengono invece conservati i capelli delle regioni parietali e occipitali. Un tipico segnale che fa sospettare l’insorgenza della calvizie nei maschi è la comparsa di un cambiamento delle basette che appaiono più arricciate, ma anche l’aumento del numero di peli delle spalle, del dorso e del condotto uditivo.

L’alopecia femminile si distingue da quella maschile per una comparsa più tardiva, tra i 30 ed i 40 anni, inoltre la regione interessata è più diffusa e riguarda tutta la parte superiore del cuoio capelluto. Essa ha una progressione molto più lenta rispetto all’alopecia maschile e può collegarsi ad altre manifestazioni di iperandrogenismo, come l’aumento dei peli o la comparsa di acne. Nella donna inoltre, la perdita di capelli, nonostante risulti più attenuata rispetto a quella dell’uomo, comporta spesso ripercussioni psicologiche più importanti e profonde, legate alla percezione stravolta della propria immagine.

In una fase avanzata è possibile intervenire con successo soltanto mediante la ridistribuzione chirurgica, ovvero con il trapianto di capelli. Questo trattamento è tra le principali soluzioni ai problemi di calvizie maschile. Anche per quanto riguarda l’alopecia androgenetica femminile il trapianto è però ritenuto una soluzione efficace. Esso infatti permette di trapiantare nelle zone interessate le unità follicolari delle zone donatrici, che non sono soggette all’azione degli ormoni androgeni.

Mentre i primi trapianti comportavano disagi fisici, dolore e cicatrici talvolta permanenti, oggi giorno le tecniche di autotrapianto FUE e DHI risultano di immediata efficacia, indolori e invisibili (con un effetto naturale).

Per l’alopecia androgenetica a parte la cura finora descritta, vi sono poi alcuni accorgimenti e soluzioni utili per ridurre il disagio che questa situazione provoca, ad esempio indossare delle parrucche, dei cappelli o foulard per proteggere il cuoio capelluto, utilizzare oli o creme solari per il viso e per tutte le zone esposte della pelle.

Nel caso in cui vengano a mancare ciglia e sopracciglia esistono tecniche estetiche di microblading (per ridisegnare delle sopracciglia realistiche).

In generale sono consigliati i trattamenti che vanno a stimolare la ricrescita autonoma del capello, esistono tecniche di PRP (plasma ricco in piastrine), ma anche prodotti e lozioni che favoriscono la biostimolazione.

Alopecia Areata

L’alopecia areata è una malattia autoimmune dei bulbi piliferi per cui nell’organismo si sviluppa una reazione anomala del sistema immunitario che riconosce come estranei i bulbi piliferi e li colpisce. Consiste in un’improvvisa perdita di capelli o di peli a chiazze grandi come una moneta o più estese, in una o più aree circoscritte. Essa può interessare infatti anche peli di ciglia, sopracciglia e barba e successivamente, nella maggioranza dei casi, subentra nelle parti interessate una ricrescita spontanea. È spesso associata ad altre patologie autoimmuni come quelle che interessano la tiroide, gastrite e vitiligine.

Si tratta di un fenomeno che colpisce indipendentemente dal sesso e dall’età, in alcuni casi poi basta un solo giorno perché si formino una o più chiazze prive di capelli, in altri si può assistere a una perdita più importante in poco tempo.

Attualmente, si ritiene che l’alopecia areata sia una malattia autoimmune, per cui degli anticorpi attaccano il follicolo pilifero riconoscendolo come estraneo e impedendogli così di produrre il capello. Si ritiene probabile che ci sia un fattore scatenante che la inneschi, probabilmente di natura psicologica, ad esempio come nel caso dell’alopecia areata stress dovuto a un periodo particolare o un trauma psichico. Capita di frequente infatti che la chiazza compaia dopo un lutto in famiglia, un incidente stradale o la perdita del lavoro, tutti eventi che hanno un forte impatto emotivo sulla persona in oggetto.

Nel bambino invece si è visto che può comparire a seguito di situazioni stressanti che riguardano i genitori o la loro separazione, ma anche ad esempio la nascita di un fratello o di una sorella o problematiche in ambito scolastico. Si ritiene inoltre probabile un fattore di predisposizione familiare visto che non è raro che più membri di una stessa famiglia soffrano o abbiano sofferto di alopecia areata.

Riconoscere l’alopecia areata non è difficile, nella persona interessata infatti cominciano a comparire una o più chiazze rotonde o ovali interessate da una brusca perdita di capelli o peli, le dimensioni variano molto, possono estendersi per pochi millimetri fino a diversi centimetri. Ai margini delle chiazze a volte i capelli si presentano corti e spezzati, ma in linea di massima la pelle risulta liscia. Si segnalano però anche casi in cui l’area interessata risulta lievemente eritematosa, con presenza di desquamazione e forfora, riscontrabili solo sulla lesione. Molto spesso, oltre ai capelli, l’alopecia può interessare la zona della barba e in questo caso le chiazze appariranno tonde come una moneta. Ma non solo, può colpire anche le ciglia e le sopracciglia. Si tratta comunque di un fenomeno generalmente temporaneo e in ogni caso non contagioso.

Quando la mancanza di peli o capelli è significativa o persiste nel tempo, sarà bene rivolgersi al proprio medico o al dermatologo di fiducia che daranno una diagnosi stabilita in base al quadro clinico. Sarà cura del medico prescrivere degli esami del cuoio capelluto e del capello più mirati, oltre a un esame microscopico del capello e in casi più rari anche una biopsia del cuoio capelluto.

Altra cosa importante che il medico di famiglia e il dermatologo devono poi valutare è la componente psicologica, nel senso che se l’evento fonte di stress riguarda un singolo accaduto, allora una ricaduta è meno probabile, ma al contrario se questo è ancora in atto, sarà più probabile che l’alopecia si diffonda nel tempo. In questo caso è utile ricorrere a farmaci e colloqui con lo psicologo, che possano aiutare a superare meglio la fase di stress.

Vi sono diversi tipi di alopecia areata, in particolare ve ne sono sei ed ognuno si manifesta in un modo particolare. Nello specifico abbiamo:

  • Alopecia Areata Monolocularis, in cui la chiazza è localizzata in un unico punto del cuoio capelluto:
  • Alopecia Areata Multilocularis, quando sul cuoio capelluto sono presenti più zone affette;
  • Alopecia Areata Universale, che si estende anche a tutte le zone del corpo;
  • Alopecia Areata Ophiasis, che riguarda più zone del cuoio capelluto secondo uno schema che ricorda un serpente;
  • Alopecia Areata Totale, che riguarda l’intero cuoio capelluto;
  • Alopecia Areata Barbae, che interessa solo barba.

I trattamenti per affrontare questa malattia sono di vario tipo e vengono indicati dal medico in base ad età e gravità. Considerando la natura psicosomatica dell’alopecia areata, spesso si ritiene più utile non prescrivere trattamenti come creme o lozioni, ma piuttosto rassicurare il paziente, perché è possibile che la chiazza sparisca spontaneamente e in poco tempo. Nei casi più gravi i danni dell’alopecia areata sono permanenti, l’unico modo per risolvere il problema è ricorrere a tecniche di trapianto, autotrapianto e stimolazione della ricrescita.

Per l’alopecia areata, di cura definitiva non ne esiste ancora nessuna. Tuttavia si può ricorrere ad alcuni farmaci o principi attivi, a seconda della gravità e dell’estensione delle chiazze, per stimolare la crescita di peli e capelli oppure infiltrazioni di steroidi intralesionali. In alcuni casi può essere utile utilizzare farmaci ad azione immunosoppressiva come il cortisone oppure ad azione irritativa e infiammatoria come l’acido retinoico o l’alcool salicilico al 3%. Altre soluzioni utilizzate invece sono laser, fototerapia, crioterapia, fotochemioterapia, e terapia fotodinamica ma non hanno dato finora risultati apprezzabili.

Oggigiorno esistono anche trattamenti che permettono di risolvere casi di alopecia areata più grave e permanente, come per esempio il trapianto di capelli o autotrapianto con tecniche FUE e DHI. Infine, tra le soluzioni più innovative c’è anche il trattamento a base di plasma ricco di piastrine o PRP.

Alopecia da Stress

L’alopecia da stress, conosciuta anche come alopecia psicogena, è una situazione molto comune che comporta la perdita progressiva dei capelli in seguito a periodi stressanti. È un disturbo di cui soffrono sempre più uomini ma anche molte donne.

A differenza dell’alopecia areata in cui la perdita di capelli avviene per chiazze, l’alopecia da stress si manifesta nelle donne con il diradamento dei capelli, soprattutto nella zona centrale che collega l’attaccatura frontale ai lati della testa, mentre negli uomini si accentua la stempiatura, che tende ad aumentare nel tempo. L’alopecia da stress è considerata un disturbo psicosomatico provocato dallo stress e dalle tensioni nervose. Il diradamento dei capelli e il progredire della stempiatura variano da soggetto a soggetto, inizia a diventare però necessario preoccuparsi quando si manifesta tempo prima rispetto alla media comune, oppure quando aumenta velocemente. Per questo quando ci sono le prime avvisaglie di perdita dei capelli non bisogna sottovalutare il fenomeno e cercare di capire cosa sta succedendo.

I motivi non sono ancora del tutto noti, tuttavia, grazie ad alcuni studi approfonditi, è stato possibile individuare alcune possibili cause. Nonostante non esistano prove sperimentali che dimostrino come lo stress possa essere responsabile dell’alopecia infatti, esistono comunque studi clinici che dimostrano la sua comparsa in soggetti che soffrono di stress cronico.

Questo infatti è tra le principali cause, sia lo stress fisico causato da interventi chirurgici, malattie, sbalzi di peso, menopausa, problemi ormonali in gravidanza, che quello emotivo, derivante dalla vita quotidiana o altre problematiche. Quel che è certo è che lo stress determina la liberazione dei neuro peptidi, sostanze che influenzano la caduta dei capelli. Inoltre in queste circostanze i nervi presenti intorno al follicolo sono capaci di liberare sostanze che inibiscono la crescita del fusto capillare e ciò comporta il blocco della crescita dei capelli.

Il sintomo principale dell’alopecia da stress è il diradamento dei capelli sul cuoio capelluto, anche se risulta più marcato nell’area compresa tra la fronte ed il vertice della testa. A differenza di altre forme di alopecia, in quella psicogena non si osservano recessioni dell’attaccatura della linea frontale. Una volta indeboliti e danneggiati, i capelli non crescono e cadono. In conseguenza di una particolare situazione di stress può anche associarsi all’alopecia areata che ne può accelerare il decorso con un progressivo diradamento della chioma. In genere l’alopecia da stress è un disturbo transitorio, quindi dopo un periodo di cura i capelli possono ricrescere, ma va ricordato che esistono casi più gravi dove l’alopecia può portare a una calvizie irreversibile. In ogni caso sarebbe bene rivolgersi tempestivamente a un dermatologo e sottoporsi ad esami specialistici.

Le principali zone colpite da alopecia da stress variano a seconda della persona interessata. Negli uomini infatti si parla principalmente di quella frontale, quella temporale e la zona del vertice. Quelle risparmiate invece sono quella parietale e quella occipitale. Si può andare da forme leggere, che comportano il solo arretramento della linea frontale, fino ad un’alopecia che coinvolge un’area molto ampia del cuoio capelluto. Nelle donne invece il diradamento dei capelli avviene soprattutto nella zona centrale della testa.

I sintomi più frequenti dell’alopecia psicogena sono diversi, oltre ovviamente al diradamento dei capelli, vi è infatti una sudorazione eccessiva, l’infiammazione delle aree follicolari con forte prurito e bruciore del cuoio capelluto, oppure delle vere e proprie dermatiti, le unghie fragili che tendono a spezzarsi e dolore alla cute dei capelli. Per diagnosticare i sintomi di questa condizione è bene rivolgersi ad uno specialista professionista e sottoporsi ad esami accurati per avere un’analisi completa dello stato di salute generale. I sintomi della perdita dei capelli per stress non sono facilmente distinguibili da quella androgenetica. Il metodo diagnostico più sicuro e preciso è la biopsia del cuoio capelluto, eseguita da un medico specialista in grado di determinare con precisione le ragioni della loro caduta.

Vista la natura della patologia, sicuramente per l’alopecia da stress la migliore cura è evitare le fonti di stress psico-fisico e condurre uno stile di vita sano, seguire dunque un’alimentazione corretta, praticare sport e attività fisica, dormire almeno 8 ore al giorno, evitare alcolici e fumo. Questi rimedi vanno accompagnati dall’utilizzo di integratori naturali che sostengano la salute del capello e delle sue componenti e a un ottimo trattamento tricologico personalizzato. Nei casi più gravi sarà bene ricorrere a farmaci come il Minoxidil o la Finasteride o a tecniche per stimolare la ricrescita come il trattamento PRP (plasma ricco in piastrine). In ultima istanza esiste l’autotrapianto di capelli, una tecnica chirurgica basata sul trasferimento di piccoli frammenti di pelle e dei relativi bulbi piliferi da zone del capo più folte ad altre più diradate.            

Le tecniche più moderne di autotrapianto risultano indolore, non lasciano cicatrici, danno un risultato naturale e gli effetti sono visibili già nell’arco di breve tempo (qualche settimana). Tra queste le più innovative sono il trapianto DHI e FUE, che prevedono appunto l’autotrapianto di singoli bulbi piliferi (a differenza del FUT che prevede l’asportazione dei bulbi assieme a piccole quantità di cuoio capelluto tramite patch cutanee).

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Per guarire da questa patologia è dunque necessario per prima cosa individuare le cause del malessere e cercare di risolvere le problematiche associate ad esso. Oltre alle cure più usate è possibile ricorrere anche ad altri rimedi naturali che risultano efficaci per favorire la ricrescita del capello in presenza di alopecia da stress, primo fra tutti dormire a sufficienza, circa 8 ore di sonno sono indispensabile per allontanare lo stress. Oltre a questo è utile adoperare maschere o impacchi a base di aloe vera o semi di lino per stimolare e rigenerare il capello, vanno bene anche shampoo o impacchi rigeneranti e vitamine assunte per via orale.

Per fortuna i capelli caduti a causa dell’alopecia da stress ricrescono, in quanto i follicoli non vengono danneggiati in modo permanente, anche se la prima cosa da fare dovrebbe essere quella di superare la causa che l’ha scatenata. Alcuni dati clinici indicano che generalmente l’alopecia da stress si presenta dopo 2 o 4 mesi dall’evento stressante, ma la caduta dei capelli dovrebbe attenuarsi non appena i fattori scatenanti scompaiono. Per questo, la corretta gestione dell’alopecia da stress può riportare la situazione alla normalità in un tempo relativamente breve.

5 Cause Comuni dell'Alopecia

L’alopecia può derivare da diverse cause e patologie.

Tra le principali troviamo:

  1. Genetiche: L’alopecia androgenetica spesso segue un pattern ereditario, visibile nella perdita di capelli da padre in figlio.
  2. Ormonali: Squilibri ormonali, legati a problemi della tiroide, ghiandole surrenali, ipofisi o apparato riproduttivo, possono influire sulla salute dei bulbi piliferi, spesso collegati ai livelli di testosterone.
  3. Nutrizionali: Una cattiva alimentazione, come dimagrimenti rapidi, carenze di vitamine e minerali (es. Vitamina D e Ferro) o eccesso di alcool, può causare alopecia.
  4. Psicologici: Stress psico-fisico, mancanza di sonno, traumi o depressione possono alterare la salute del cuoio capelluto, provocando alopecia, comune anche nel periodo post-partum.
  5. Chimico-farmacologici: Alcuni farmaci, inclusi antidepressivi e chemioterapici, possono temporaneamente danneggiare i bulbi piliferi, causando alopecia reversibile.

Sintomi dell'alopecia

La caduta dei capelli o dei peli del corpo è il sintomo dell’alopecia. Essa può essere preceduta da un diradamento progressivo o presentarsi solamente in alcune parti del corpo. In ogni caso, ogni zona che sia interessata da peluria può essere affetta da alopecia. Quindi anche la barba, le ciglia e le sopracciglia, oltre che la testa, possono subire la caduta del pelo.

In base alla tipologia di alopecia e alla sua causa, essa potrà avere uno sviluppo più o meno rapido.

Ad esempio nel caso dell’alopecia areata la caduta sarà abbastanza rapida, da qualche giorno a qualche settimana, e alcuni altri sintomi possono accompagnarsi alla perdita dei capelli:

  • Prurito;
  • Bruciore;
  • Fastidio nella zona interessata, prima della perdita dei capelli.

Zone interessate

Alopecia Barba

L’alopecia della barba colpisce la zona del viso dove cresce la barba, spesso estendendosi al cuoio capelluto. Comune tra gli uomini di 30-40 anni, questa forma di alopecia aerata presenta sintomi simili alla perdita di capelli, ma con un impatto psicologico più profondo.

Circa la metà dei casi è associata ad altre condizioni autoimmuni, e il trattamento di queste può migliorare i sintomi dell’alopecia. Patologie concomitanti frequenti includono:

  • Dermatite atopica;
  • Vitiligine;
  • Psoriasi;
  • Morbo di Crohn;
  • Asma;
  • Iperparatiroidismo o altri disturbi tiroidei.

Fortunatamente, nei casi in cui non avviene un rapido peggioramento e interessamento di altre zone, l’alopecia della barba tende a regredire spontaneamente.

Amantide | Alopecia Barba

Alopecia Capelli

La perdita di capelli è la forma più comune di alopecia. Può avere origini e decorso molto diversi. Colpisce sia l’uomo che la donna in tutto il mondo.

Sopracciglia

L’alopecia delle sopracciglia, anche detta “madarosi”, come quella dei capelli e della barba, può originare da motivazioni diverse, ma nella maggior parte dei casi è dovuta a:

  • Forte stress, spesso accompagnato da tricotillomania che porta chi ne soffre a staccarsi i peli per il nervosismo;
  • Carenze alimentari;
  • Patologie autoimmuni, spesso non ancora diagnosticate;
  • Dermatiti e/o eczemi.

Nella maggior parte dei casi l’alopecia delle sopracciglia tende a guarire spontaneamente, ma quando questo non avviene esistono delle soluzioni estetiche come il microblading che vanno a ripristinare l’aspetto di sopracciglia realistiche, oppure con un trapianto con tecnica FUE.

Alopecia nell'uomo

La miniaturizzazione, un assottigliamento progressivo dei capelli, è il primo sintomo della degenerazione del bulbo pilifero, al termine della quale sarà pian piano sempre più evidente il diradamento dei capelli. Saranno quindi evidenti zone vuote sulla cute che resterà più esposta e visibile perché il capello, molto debole e delicato, quasi come quello di un neonato, non determina una copertura adeguata della cute stessa. Successivamente il follicolo pilifero non sarà più in grado di produrre il capello.

Nella maggior parte dei casi vengono colpite come prima zona quella frontale, seguiranno le tempie e/o l’apice della testa (vortex). L’insorgenza di questo disturbo e l’inizio del diradamento possono provocare difficoltà a livello psicologico, per questo è bene non sottovalutarne il trattamento.

Alopecia Aerata / da Stress / Androgenetica

Alopecia femminile

Nell’alopecia femminile, l’area centrale della testa e la fronte sono le più colpite, con stempiature simili a quelle maschili, in particolare dopo la menopausa, ma raramente si arriva a calvizie completa.

Spesso, l’alopecia nelle donne è scatenata da stress intenso, traumi o periodi di malessere psico-fisico.

Modificare lo stile di vita può migliorare i sintomi, ma non sempre è sufficiente, e il problema può cronicizzarsi.

L’impatto psicologico della perdita dei capelli può influenzare significativamente la vita quotidiana e le relazioni sociali.

La medicina estetica affronta questa problematica con tecniche tricologiche, auto-trapianti e tecnologie avanzate come i patch cutanei.

Alopecia Androgenetica Femminile / Aerata / da Stress

Come si cura l'alopecia

È molto raro che l’alopecia guarisca spontaneamente, in molti casi però è sufficiente curare la malattia sottostante o il trattamento che l’ha provocata per vedere un ritorno del cuoio capelluto ad una situazione fisiologica. Quando invece la malattia è dovuta a fattori che non possono essere modificati o controllati, si può ricorrere ad alcune terapie farmacologiche o a trattamenti tricologici, volti a migliorare la salute del bulbo pilifero e rallentare o mitigare i sintomi. Nei casi in cui il processo degenerativo si presenta irreversibile, l’unica soluzione sarà quella di ricorrere all’autotrapianto FUE, DHI o alle patch cutanee.

Trattamenti tricologici

I trattamenti tricologici nascono per mitigare e migliorare tutte le problematiche legate al cuoio capelluto e al capello. Amantide è un centro di professionisti specializzati nel campo della tricologia, tramite differenti tecniche possiamo aiutarti a definire un programma di trattamenti mirato.

Tra le principali tipologie di trattamento ricordiamo:

  • Il trattamento PRP per indurre la ricrescita dei capelli grazie all’azione delle piastrine e dei fattori di crescita che stimolano le cellule staminali.
  • Ossigeno iperbarico e laser per la stimolazione dei follicoli piliferi nella produzione dei capelli;
  • Detossinanti: eliminano le impurità ed in tal modo favoriscono la crescita del capello e aiutano a ridurre la sintomatologia legata all’alopecia (prurito, bruciore, arrossamento, ecc);
  • Trattamenti ristrutturanti, utili nel caso di alopecia da stress. Questo accade nel caso di stress da agenti chimici come permanente o decolorazioni, agenti atmosferici come l’eccessiva esposizione al sole, agenti fisici come dell’eccessivo uso di piastre e phon, ma anche nel caso di stress psicologico, alimentazione scorretta o problematiche ormonali;
  • Trattamenti anticaduta, indicati nel primo periodo della malattia. Servono a prolungare il ciclo vitale del capello, accelerando inoltre l’attività metabolica del bulbo pilifero per far crescere nuovi capelli.
Alopecia Androgenetica / Aerata / da Stress

Auto-trapianto chirurgico per capelli

L’autotrapianto o trapianto autologo di capelli è quella tecnica chirurgica con cui vengono trasferiti piccoli frammenti di pelle con i relativi follicoli piliferi da zone del capo o del corpo, con peluria più folta ad altre più diradate. I bulbi piliferi innestati saranno quindi vivi e riprenderanno la loro attività fisiologica. Spesso viene utilizzata la porzione occipitale (sulla nuca) perché anche in coloro che hanno un’alopecia androgenetica questa parte è solitamente ricca di capelli, anche in età avanzata.

I primi trapianti vennero effettuati negli anni cinquanta del ‘900, ma i risultati risultavano molto innaturali e le cicatrici vistose. In seguito e per molti anni è stata utilizzata la tecnica del prelevamento di porzioni di pelle dalla nuca per l’innesto nelle zone superiori della testa in cui è più probabile si verifichi l’alopecia androgenetica. Questa tecnica garantisce un effetto naturale, anche perché le cicatrici vengono nascoste, ma può causare dolori post-operatori e perdita di sensibilità.

Recentemente la tecnica è stata ulteriormente migliorata con la messa a punto di una metodica che prevede il prelievo e l’innesto di singoli follicoli piliferi tramite micro impianti. Questa tecnica, nota con gli acronimi FUE e FUT, consente un innesto ad alta densità di capelli, rispettando il verso naturale dei capelli ed offrendo un risultato che non appare in alcun modo artefatto. Inoltre, non restano visibili cicatrici e i disturbi post-operatori sono estremamente limitati. Si tratta di metodiche che, se eseguite da personale specializzato, possono essere accessibili, discrete, poco invasive ed efficaci.

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